I 5 errori del Partito Democratico a Carrara

 

1° ERRORE: anteposizione di interessi intestini al PD

Potremo anche dimenticare che la premessa di questa debacle è stata la dichiarazione di chi a Novembre che affermava che “a Carrara potremo anche permetterci il lusso di perdere” facendo capire che esisteva un interesse, intestino al PD,  contro un Partito locale non in linea. Un errore strategico:  perdere parti non è mai positivo. In un partito, tanto più quello democratico, deve esserci un modo per dialogare anche con chi non concorda completamente la linea di maggioranza.

2° ERRORE: prevaricazione delle scelte territoriali

Potremo poi anche giustificare il clamoroso errore di valutazione di  chi, da Firenze, ha definito “congrega anarchica” l’assemblea comunale del PD di Carrara che con l’80% dei consensi aveva scelto il proprio candidato sindaco e che poi ha dato origine a quel movimento civico che ha raccolto il 15% dei consensi elettorali (più di 4600 elettori!). Nei circoli, nei territori il confronto è spesso vivace ma vi partecipano anche personalità e competenze che sono in grado di decidere autonomamente e autodeterminare le scelte più adatte al contesto locale per le consultazioni amministrative. Le sconfitte amministrative diventano sconfitte politiche:  Il disinteresse per le tipicità locali, per le Scelte Amministrative  crea malcontento e disagio, impoverisce le città e allontana dalla politica e dal partito.

 3° ERRORE: pensare che sia sufficiente la propaganda e il marketing per vincere le elezioni

Potremo anche lasciare in secondo piano (a dir la verità solo fino a Novembre quando il Tribunale entrerà nel merito), la gestione inappropriata del simbolo e del nome del Partito : un errore pensare che il simbolo da solo avrebbe potuto recuperare quel consenso che invece le linee politiche tradivano; un simbolo che, a onor del vero, analizzando i risultati ottenuti dal PD ufficiale in queste elezioni amministrative, ha perso tutta la sua dote e  riesce a muovere a Carrara non più di 1000-1100 voti (circa un 10% dei potenziali elettori del PD). Non è sufficiente il marketing e la propaganda per influenzare l’opinione e recuperare voti ( circa 12-13000 voti quelli persi al momento dalla coalizione e difficilmente recuperabili anche per le prossime elezioni politiche).

Una domanda nasce spontanea: “Ma quanto è costata questa campagna elettorale?”.  Una fallimento a cui si associa anche la strumentalizzazione a cui si è prestato il sondaggio che dava Carrara Democratica al 5%  e un testa a testa tra il Candidato del PD e quello dei 5 stelle. “Una forbice di errore dal 10 al 15%!”.

4° ERRORE: interferenze di lobby ed interessi  locali .

Ma non possiamo giustificare, quelli che  hanno operato direttamente sul territorio: Il PD locale è sceso dal 28% al 13% perdendo circa 5000 voti e la coalizione che sosteneva il suo candidato è scesa dal 65% delle scorse elezioni al 25% di quelle attuali (13000 elettori hanno scelto diversamente).

Ci riferiamo, in primis ai vertici locali del Partito, che pur  consapevoli della sconfitta elettorale e politica che si profilava, non hanno avuto remore nel coinvolgere 4 ministri (Lotti, Minniti, Martina e Orlando), parlamentari (Rosato, Nannicini) e un numero indefinito di Assessori e Consiglieri Regionali non capendo che ogni volta che uno di questi personaggi si presentava il divario con la cittadinanza aumentava e i voti diminuivano invece che aumentare.

 5° ERRORE: I Commissari

Ma soprattutto è ingiustificabile l’operato del Commissario, principale artefice delle scelte che hanno determinato la profonda  lacerazione del Pd locale, e che evidentemente non ancora soddisfatto della minimalità raggiunta si sta muovendo per l’annientamento totale del partito.

Invece che aprire una serio esame sulle cause della debacle e sugli errori commessi, getta benzina sul fuoco annunciando, con termini inappropriati e quasi offensivi per 4600 elettori, “la bonifica” di tutto il dissenso comprendendo in maniera a dir poco singolare anche tutti i sostenitori e collaboratori delle liste civiche.

I numeri sono chiari. Qualcuno dovrà pur prendersi la responsabilità della sconfitta!

E’ evidente che questo atteggiamento non miri a nessuna ricostruzione, o rigenerazione se piace di più, e che il presupposto per poter riprendere un colloquio interno al PD di Carrara sia solo l’allontanamento del Commissario da questa città che non ha mai ascoltato, capito e saputo gestire.

Ci sono, a Carrara, ragionevolezza, competenze e capacità per saper risolvere democraticamente e localmente le divergenze attraverso il ripristino di una situazione di ORDINARIA rappresentanza.

 

Carrara TrePuntoZero

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